venerdì 11 marzo 2016

Che senso avrebbe morire... se non esistesse Gesù!

Io sono la vostra Madre piena di bontà e Gesù è il vostro più grande amico. Non rimanete in silenzio davanti a lui, ma apritegli il cuore, confidategli le vostre sofferenze e le vostre aspirazioni dal profondo del cuore. Sarete così rinvigoriti nella preghiera, e pregherete con un cuore libero, in una pace senza paura. (Messaggio dato al gruppo di preghiera del 29 novembre 1983).

Cercate di sentire la presenza di Gesù nella vostra vita. Gesù vuole essere sempre nei vostri cuori, li vuole occupare completamente perché ha bisogno di voi. I vostri cuori disponibili per lui lo aiuteranno a salvare il mondo. Per questo, dopo avervi tante volte invitato alla preghiera, vi ripeto ancora: pregate! Come nutrite ogni giorno col cibo il vostro corpo, così dovete nutrire quotidianamente con la preghiera le vostre anime. (Messaggio dato al gruppo di preghiera del 12 marzo 1984).

Cari figli tutti questi anni che Dio mi permette di essere con voi sono un segno dell’immenso amore che Dio ha verso ciascuno di voi e un segno di quanto Dio vi ama. Figlioli, quante grazie vi ha dato l’Altissimo e quante grazie vuole donarvi. Ma, figlioli, i vostri cuori sono chiusi, vivono nella paura e non permettono che l’amore di Gesù e la sua pace prendano possesso dei vostri cuori e regnino nelle vostre vite. Vivere senza Dio è vivere nella tenebra e non conoscere mai l’amore del Padre e la sua cura per ciascuno di voi. Perciò figlioli, oggi in modo particolare pregate Gesù affinché da oggi la vostra vita sperimenti una nuova nascita in Dio ed affinché la vostra vita divenga una luce che si emani da voi. In questo modo diventerete testimoni della presenza di Dio nel mondo anche per ogni uomo che vive nella tenebra. Figlioli, io vi amo e intercedo ogni giorno presso l’Altissimo per voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata. (Messaggio straordinario dato a Jacov del 25 dicembre 2015).

Figli cari! Datemi la vostra mano perché, come vi ho sempre detto, io vorrei guidarvi per il grande amore che nutro per voi. Ma non posso farlo se voi non lo volete. Per questo occorre che mi offriate liberamente i vostri cuori. Io ho fato tutto quello che potevo. Ora tocca a voi. Perciò, stasera ubbiditemi e fate ancora ciò che vi ho detto qualche giorno fa. Disponetevi ordinatamente, dialogate, esponete gli uni agli altri le proprie esperienze e le debolezze, e provate a sperimentare la presenza di Gesù in mezzo a voi. (Messaggio dato al gruppo di preghiera del 9 marzo 1985).

"Anche i soldati lo schernivano,e gli si accostavano per porgergli dell'aceto e dicevano: " Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso". C'era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei". (Tratto da Vangeli e atti degli apostoli. Gesù in croce). 

Al momento della morte si lascia la terra in piena coscienza: quella che abbiamo ora. Al momento della morte si è coscienti della separazione dell'anima dal corpo. E sbagliato insegnare alla gente che si rinasce più volte e che l'anima passa in diversi corpi. Si nasce una volta sola e dopo la morte il corpo si decompone e non rivivrà più. Ogni uomo poi riceverà un corpo trasfigurato. Anche chi ha fatto molto male durante la vita terrena può andare diritto in Cielo se alla fine della vita si pente sinceramente dei suoi peccati, si confessa e si comunica. (Messaggio straordinario del 24 luglio 1982).

La maggior parte degli uomini, quando muore, va in Purgatorio. Un numero pure molto grande va all'Inferno. Soltanto un piccolo numero di anime va direttamente in Paradiso. Vi conviene rinunciare a tutto pur di essere portati direttamente in Paradiso al momento della vostra morte. (Messaggio straordinario del 2 novembre 1983).

In questo tempo di grazia vi invito a prendere fra le mani la croce del mio amato Figlio Gesù e a contemplare la Sua passione e morte. Le vostre sofferenze siano unite alla Sua sofferenza e l'amore vincerà, perché, Lui che è l'Amore, ha dato se stesso per amore per salvare ciascuno di voi. Pregate, pregate, pregate affinché l'amore e la pace comincino a regnare nei vostri cuori. (Tratto dal messaggio del 25 marzo 2013).

Qual è il senso cristiano della morte? Se guardiamo ai momenti più dolorosi della nostra vita, quando abbiamo perso una persona cara – i genitori, un fratello, una sorella, un coniuge, un figlio, un amico –, ci accorgiamo che, anche nel dramma della perdita, anche lacerati dal distacco, sale dal cuore la convinzione che non può essere tutto finito, che il bene dato e ricevuto non è stato inutile. C’è un istinto potente dentro di noi, che ci dice che la nostra vita non finisce con la morte. Questa sete di vita ha trovato la sua risposta reale e affidabile nella risurrezione di Gesù Cristo. La risurrezione di Gesù non dà soltanto la certezza della vita oltre la morte, ma illumina anche il mistero stesso della morte di ciascuno di noi. Se viviamo uniti a Gesù, fedeli a Lui, saremo capaci di affrontare con speranza e serenità anche il passaggio della morte. La Chiesa infatti prega: «Se ci rattrista la certezza di dover morire, ci consola la promessa dell’immortalità futura». Una bella preghiera della Chiesa questa! Una persona tende a morire come è vissuta. Se la mia vita è stata un cammino con il Signore, un cammino di fiducia nella sua immensa misericordia, sarò preparato ad accettare il momento ultimo della mia esistenza terrena come il definitivo abbandono confidente nelle sue mani accoglienti, in attesa di contemplare faccia a faccia il suo volto. Questa è la cosa più bella che può accaderci: contemplare faccia a faccia quel volto meraviglioso del Signore, vederlo come Lui è, bello, pieno di luce, pieno di amore, pieno di tenerezza. Noi andiamo fino a questo punto: vedere il Signore. (Tratto dall'udienza Generale di Papa Francesco del 27 novembre 2013 ). 

Che senso avrebbe la nostra vita se dopo la morte non avessimo la certezza di incontrare Gesù. Sarebbe un'esistenza vuota e senza significato. Santa Teresa del Bambin Gesù, ci ricorda che: "Solamente colui che sa prendere la risoluzione ferma e decisa di affrontare la sofferenza e, se necessario, la morte, riuscirà a raggiungere le supreme altezze della santità. Colui che manca di questo coraggio, può rinunciare in partenza alla santità: non vi giungerà mai".

(Fra)


Mi chiedete della mia assunzione. Sappiate che sono salita al Cielo prima della morte. 
(Messaggio straordinario del 15 agosto 1981)

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